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incesto

A dopo...


di Giangi57
28.08.2022    |    13.658    |    2 9.7
"Finché la sua sborra non iniziò a colargli sulle palle..."
A DOPO....

Eccolo! E' venuto a prendermi all'uscita di scuola.
In casa avevo detto che sarei andata a studiare da una amica invece, come con la sua macchina mi portò nel casolare in campagna.
Durante il viaggio scambiammo poche parole.
Arrivati al casolare mi condusse in camera da letto e mi mise un foulard a mo' di benda sugli occhi.
Potevo sentire il suo respiro, i suoi movimenti ma non potevo vedere niente.
Sentii il suo petto appoggiarsi alla mia schiena e le sue mani sfiorarmi i seni per poi iniziare a sbottonarmi la camicia molto lentamente.
Passò poi alla gonna che mi sfilò dalla testa.
Le autoreggenti me le abbassò tirandole con la bocca, sentivo le sue labbra e la sua lingua bagnarmi tutte le gambe.
Dopo un tempo che mi parve interminabile mi ritrovai vestita solo della biancheria intima.
"Spogliami tu ora" furono le sue parole.
A tentoni lo cercai e, con molta calma iniziai a spogliarlo.
Prima gli tolsi le scarpe e le calze, poi i pantaloni ed infine la camicia.
Gli leccai tutto il petto, il collo, le orecchie. Sentivo il suo respiro diventare più affannoso.
Una volta sazio mi prese e mi portò sul letto dove mi sfilò gli slip e mi fece togliere il reggiseno.
Mentre rimanevo nuda sentii che si tolse i boxer e si adagiò in fianco a me.
Subito prese a leccarmi le tette. Dio che sensazione, lo sentivo ma non potendolo vedere non sapevo mai cosa aspettarmi.
Ero così eccitata che iniziai a masturbarmi.
Lui allora smise di baciarmi e si mise a guardare cosa stavo facendo.
"Ti piace guardarmi? Ti piace vedere che mi masturbo?"
"Sei fantastica, mi stai eccitando da morire".
Gli unici suoni che si sentivano erano i miei sospiri e il rumore delle mie dita che violavano la mia intimità ormai bagnata; il rumore era simile a quello che fanno i bambini quando giocano con le pozzanghere.. SCIAK, SCIAK...
Continuai fino a quasi a venire ma proprio un attimo prima sentii che lui si sedette sul mio seno e mi mise il suo bel cazzone vicino alla bocca.
Senza chiedere alcun permesso inizia a toccarglielo, menarglielo, leccarglielo.
Sentivo il suo pene farsi sempre più grosso sotto le mie mani e dentro la mia bocca.
Sentivo il suo respiro si faceva sempre più intenso. i suoi mugugni più insistenti.
"Ti voglio" gli dissi.
"Anche io"
Mi sottrassi a lui e mi misi a carponi sul letto, aprendomi le chiappe per fargli vedere completamente la mia passera depilata e il mio sfintere.
Lo sentii avvicinarsi e iniziò a leccarmi prima lentamente poi sempre più assiduamente.
La sua lingua mi penetrava nella figa e nel culo.
Stavo godendo.
Ad un tratto smise e, presami per i fianchi mi infilzò a lui.
Le pareti della mia vagina aderivano perfettamente al suo pene
Iniziò a stantuffarmi con un ritmo lento ma costante.
Sentivo un fuoco partirmi dalle cosce e arrivarmi al cervello: era divino.
Il suo ritmo si fece più incalzante fino a farmi venire in un gemito.
Allora si fermò, tolse il suo arnese dalla mia patatina e, allargandomi le chiappe me lo infilò in un sol colpo nel culo.
Una mossa del genere non me l'aspettavo e urlai.
Lui allora si fermò e inizio con una mano ad accarezzarmi la schiena e con l'altra a giocare con il mio clitoride.
Quei massaggi mi rilassarono.
"Vai avanti" dissi.
Iniziò allora a scoparmi nel culo.
Io sentivo un misto di dolore e piacere con la prevalenza di quest'ultimo.
Cercai di assecondare il suo ritmo, muovendomi avanti e in dietro.
In men che non si dica venni un'altra volta proprio mentre lui esplodeva il suo piacere nel mio intestino.
Restammo così per qualche secondo, poi me lo sfilai da dietro e, girandomi glielo persi di nuovo in bocca.
Il suo pene ora sapeva di me, dei miei umori, del suo sudore e della sua sborra.
Lavorai con la lingua pulendogli tutta l'asta fino a farlo tornare duro.
A quel punto mi tolse la benda, mi fece sdraiare, prese le mie gambe e se le mise sulle spalle e ricominciò a scoparmi con foga.
Io ormai ero partita e urlavo tutto il mio piacere.
"Dai, scopami, sfondami tutta, fammelo sentire fino in gola.."
"Si, troietta, ti voglio chiavare per bene.."
"Sborrami dentro.."
"NO" e così dicendo tolse il suo cazzo da dentro di me e, mettendosi a 69 me lo offrì ancora in bocca.
Mentre mi accingevo di nuovo a sbocchinarlo lui iniziò a leccarmi la figa.
Mi dava quasi più piacere che il cazzo.
Io venni ancora sotto le sue sapienti leccate poi lui riuscì a venirmi in bocca.
Ingoiai tutto.
Poi ci baciammo scambiandoci i rispettivi umori.
Fu un bacio intenso, quasi interminabile.
"Voglio vederti ancora masturbarti" mi disse.
Lo accontentai ma questa volta mi misi in piedi alzando una gamba sulla sponda del letto.
Una.. poi due.. poi tre. poi quattro mie dita mi penetravano.
Con l'altra mano mi misi anche un dito nel culo.
Ero oscena e lo guardai; anche lui incominciò a masturbarsi.
Non resistetti più., appena rividi che l'aveva duro lo buttai sul letto e inizia a cavalcarlo.
Mi impalai con un colpo solo.
Ero io adesso a cavalcarlo. Lui non si muoveva, mi lasciava fare.
Sentivo brividi lungo tutta la schiena.
Dopo poco mi prese le tette e iniziò a stringermele con dolcezza.
Lo sentii irrigidirsi e finalmente mi venne dentro.
Restai così per qualche minutò. Finché la sua sborra non iniziò a colargli sulle palle.
Allora mi spostai.
Ci baciammo ancora, poi iniziammo a rivestirci.
Era ora di riaccompagnarmi a casa.
Giunti al mio portone disse:
"Io devo tornare un po' in ufficio, ci vediamo questa sera?"
"Certo, questa sera non esco, a dopo.................................
..............................................papà"

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